Monte Scorda

Escursione – dicembre 2022

Un’Escursione Misteriosa
L’escursione di dicembre 2022 al Monte Scorda si è rivelata un’esperienza unica, un viaggio attraverso i paesaggi selvaggi e incontaminati dell’Appennino calabrese, ma questa volta la natura si è mostrata in un modo ancora più misterioso. Fin dall’inizio, la nebbia ha cominciato a farsi sentire, un velo grigio che si è stretto attorno a noi, come un abbraccio silenzioso e implacabile. La montagna, avvolta in questo mantello di nebbia, sembrava un luogo sospeso tra il mondo visibile e quello invisibile.

Un Paesaggio Sfumato
Man mano che salivamo verso Monte Scorda, il paesaggio diventava sempre più sfumato e surreale. Le pinete e le faggete, che avrebbero dovuto offrirci panorami mozzafiato sulla valle delle Grandi Pietre, erano ora immerse in un silenzio denso, interrotto solo dal fruscio dei nostri passi sulla terra umida e dai rami degli alberi che si piegavano al vento. La nebbia rendeva ogni cosa un po’ più misteriosa, come se il mondo fosse stato trasformato in una tela bianca, dove solo i contorni degli alberi e delle rocce erano appena distinguibili, come ombre lontane.

La Magia della Faggeta e degli Abeti Bianchi
La faggeta di Monte Scorda, che solitamente si presenta maestosa e luminosa, era ora un groviglio di tronchi e rami avvolti dalla foschia. Gli abeti bianchi, rari ma imponenti, sembravano emergere dal nulla, come figure silenziose che osservavano il nostro passaggio. L’atmosfera era densa di storia e leggende, e la nebbia sembrava custodire i segreti di quei luoghi, come se ogni passo ci avvicinasse a un tempo lontano, dove briganti e antiche storie popolari si intrecciavano nei sentieri che percorrevamo.

I Sentieri Invisibili
Il “Sentiero del Brigante” e il “Sentiero Italia”, che normalmente ci avrebbero regalato viste spettacolari, erano ora nascosti dietro il manto di nebbia. Il panorama sulla valle delle Grandi Pietre si è rivelato solo in parte, con il paesaggio che emergeva e svaniva come una visione eterea. La nebbia, invece di nascondere la bellezza, la esaltava, creando un’atmosfera carica di mistero e suggestione.

Un Viaggio attraverso la Nebbia
Salendo ancora, la dorsale ci ha condotto fino a Monte Misafumera, ma la visibilità era ridotta a pochi metri. Ogni passo sembrava più significativo, un viaggio non solo fisico, ma anche mentale e emotivo, attraverso una natura che non lasciava spazio al superfluo. La nebbia amplificava il silenzio, facendoci sentire come se fossimo gli unici abitanti di questo mondo, immersi in un paesaggio che cambiava forma ad ogni respiro.

Il Ritorno al Sanatorio Vittorio Emanuele III
Il ritorno, attraverso il vecchio Sanatorio Vittorio Emanuele III, è stato altrettanto suggestivo. Le nebbie avvolgevano la struttura, creando un’atmosfera inquietante e silenziosa. Sebbene il panorama fosse nascosto dalla foschia, l’esperienza dell’escursione è rimasta indelebile, perché la nebbia non ha offuscato la bellezza del luogo, ma l’ha trasformata, rendendo ogni passo un’esplorazione non solo della montagna, ma anche della nostra percezione del mondo circostante. La nebbia, infatti, ha aggiunto un velo di incanto che ha reso l’intero percorso un’avventura unica e indimenticabile.

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