Rifugio Canovai

Canovai-Montalto con bivacco – agosto 2022

Weekend ad Aspromonte: Rifugio Canovai e l’escursione a Montalto

Ad agosto 2022, ho vissuto un fine settimana nel cuore selvaggio dell’Aspromonte, facendo base al Rifugio Canovai, un luogo che racchiude tutta la resilienza di questa terra. Collocato nella località Ferraina, nel comune di Samo, il rifugio, un tempo ricovero per operai forestali, è stato colpito da un devastante incendio in passato. Fortunatamente, è stato ricostruito, ma le sue mura e l’ambiente circostante portano ancora i segni di quel tragico evento.

Il Rifugio Canovai non è solo un punto di riferimento per gli escursionisti, ma anche un simbolo di rinascita: una testimonianza di come la natura e l’uomo possano riprendersi dalle ferite inflitte, anche le più profonde.

La magia di un rifugio nella natura selvaggia

Il Villaggio Canovai, situato sul versante ionico del Parco Nazionale dell’Aspromonte, è circondato da foreste di faggi, abeti bianchi e possenti querce. Questi boschi offrono un’atmosfera unica: selvaggia, ma al contempo accogliente, un luogo dove la vita scorre in sintonia con i ritmi della natura.

Sabato mattina, arrivati al rifugio, abbiamo deciso di accamparci poco più avanti, a circa 500 metri, in uno spiazzo circondato da maestosi abeti. Il cielo filtrava tra i rami, regalando giochi di luce che rendevano magico quel luogo.

L’escursione al torrente Ferraina

La prima tappa del weekend è stata un’escursione al torrente Ferraina, un piccolo angolo di paradiso nascosto tra le montagne. Lungo il percorso, abbiamo notato i segni lasciati dagli incendi: alberi spogli, scheletri grigi che si ergevano come monumenti silenziosi alla distruzione. Eppure, tra questi segni di desolazione, la natura si stava riprendendo, con cespugli e piante giovani che riempivano gli spazi vuoti, segno della forza rigenerativa di questa terra.

Al torrente, abbiamo pranzato circondati da suoni rilassanti: lo scroscio dell’acqua, il cinguettio degli uccelli, il fruscio del vento tra le foglie. Il contrasto tra la pace di quel luogo e i segni del passato ci ha fatto riflettere sulla fragilità e la resilienza della natura.

La notte nel bosco e l’escursione a Montalto

Tornati al campo base, ci siamo preparati per la notte. Una parte del gruppo ha deciso di affrontare un’escursione notturna a Montalto, la cima più alta dell’Aspromonte, mentre io ho scelto di rimanere al campo.

Nel silenzio della notte, il bosco prende vita: il canto degli uccelli notturni, il lieve fruscio delle foglie, e il lontano richiamo di qualche animale selvatico. Sdraiato nella mia tenda, ho lasciato che questi suoni mi cullassero, sentendomi parte di un mondo primordiale e autentico.

Il pranzo attorno al fuoco e la domenica conviviale

La domenica è iniziata con la costruzione di un tavolo rudimentale, utilizzando tronchi trovati nei dintorni. Questo piccolo progetto ci ha uniti, facendoci sentire come una comunità che condivide uno spazio speciale.

Il pranzo attorno al fuoco è stato il momento clou della giornata. Acceso con grande attenzione per la sicurezza, il fuoco ha radunato tutti, diventando il centro della convivialità. Abbiamo arrostito carne e condiviso risate, racconti e riflessioni, mentre il sole filtrava tra gli alberi, rendendo ogni istante più prezioso.

Segni di desolazione e di speranza

Durante il ritorno, lungo i sentieri, ho riflettuto sul contrasto che questa terra presenta: da un lato, i segni indelebili degli incendi, con alberi scheletrici che raccontano di una devastazione spesso causata dall’uomo; dall’altro, la resilienza della natura, che con tenacia ricomincia, spingendo nuove piante a crescere dove tutto sembrava perduto.

Il Rifugio Canovai e il suo paesaggio circostante rappresentano la forza dell’Aspromonte: una terra selvaggia, ferita, ma mai piegata.

Conclusione del weekend

Con il tramonto che tingeva di oro le chiome degli alberi, abbiamo raccolto le ultime cose e ci siamo avviati verso casa. Il cuore era pieno di emozioni: il ricordo della natura selvaggia, il senso di comunità, e una profonda gratitudine per aver vissuto un’esperienza così autentica.

Questo weekend al Rifugio Canovai non è stato solo un’escursione, ma una lezione di vita: un invito a rispettare e proteggere la bellezza di luoghi che, nonostante tutto, continuano a offrirci meraviglia e speranza.

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